Pubblicato il: 06/05/2020
Il telelavoro (smart working, come a molti piace chiamarlo) o lavorare da casa è per molti sinonimo di “bassa produttività”, perché finora molte aziende si opponevano all’introduzione di questa formula per paura di un peggioramento delle prestazioni dei propri impiegati. Tuttavia, noi traduttori, un concetto che sembra così nuovo, quello del telelavoro, ne sappiamo abbastanza.
Fortunatamente o sfortunatamente, il COVID-19 ha diffuso (e quasi imposto) questo modo di lavorare, poiché non abbiamo avuto altra opzione a causa delle misure di confinamento.
Tuttavia, questa situazione non è in assoluto nuova per il settore dei traduttori. Noi siamo dei veri esperti in questo concetto perché la maggior parte di noi ha sempre lavorato nella sua “traducaverna” e siamo più che abituati a destreggiarci tra tutti i problemi che derivano dal fatto da lavorare a distanza, abbiamo sviluppato tecniche e routine per organizzarci al meglio la giornata e garantire la consegna dei lavori nel rispetto delle scadenze.
Utilizziamo anche strumenti che ci permettono di garantire l’accessibilità e la riservatezza dei nostri materiali di lavoro e persino di coordinarci con altri colleghi e di lavorare in team a distanza, quando necessario.
Il fatto di lavorare da casa non ci impedisce affatto di dare il meglio di noi stessi e di adattarci alle circostanze, alle necessità ed esigenze dei nostri clienti.
Se mi seguite da un po’ di tempo, vi consiglio sempre di affidarvi a un traduttore professionista per i vostri progetti di traduzione, tralasciando il peso che a volte si da al COME, QUANDO e DA DOVE lavoriamo. Ho dei colleghi che lavorano con un laptop davanti una spiaggia in Grecia con il rumore delle onde di fondo (beati loro!) e altri che prediligono il silenzio e la quiete delle ore notturne per dare il meglio di sé stessi. Conosco colleghi che hanno una scrivania piena zeppa di appunti, post-it, glossari, dizionari, … e altri iper-tecnologici che oltre al PC e il cellulare, non hanno bisogno di un gran ché.
Come vedi, alla fine conta trovare una propria dimensione, dove sentirsi comodi e avere quel minimo di risorse che ci serve per affrontare una giornata da lavoro.
E tu? Hai dovuto affrontare la sfida di organizzarti per poter lavorare da casa in questo periodo? Se ti va, mi piacerebbe molto leggere come è stata la tua esperienza, quali problemi hai riscontrato maggiormente oppure se è tutto filato liscio e sei rimasto piacevolmente sorpreso/a?
A presto!